02 MARZO 2020
Disdetta del contratto d’affitto: quando a darla è il locatore
La disdetta anticipata da parte del locatore non è così semplice: vediamo i casi in cui è permessa
Hai affittato un appartamento di tua proprietà, ma dopo poco tempo ne hai bisogno perché tuo figlio vuole andare a vivere da solo oppure hai deciso di venderlo. Diversi possono essere i motivi che ti spingono a questa decisione, ma devi sapere che non sono tutti ammissibili dalla legge per giustificare una risoluzione anticipata di un contratto.
Cosa dice la legge
La normativa al riguardo non è così accomodante nei confronti del locatore, e il motivo è la volontà di tutelare il conduttore, ovvero l’inquilino che ha preso in affitto la tua casa perché ne ha affettivamente bisogno per esercitare le sue ‘esigenze abitative, lavorative e/o imprenditoriali’.
I rapporti tra locatore e conduttore sono definiti dall’art. 3 della legge 431/98, che permette al locatore di procedere alla disdetta del contratto ma solo in presenza di determinati condizioni e motivi.
Quando è possibile recedere dal contratto?
Ricorda: il locatore deve sempre e comunque attendere la scadenza del contratto!
Il proprietario di casa può inviare la disdetta del contratto di locazione, tramite raccomandata, solo ed esclusivamente a termine del contratto, prevista al quarto o ottavo anno nel caso di un contratto 4+4 oppure al terzo o quinto anno in un contratto 3+2.
Ma se al termine naturale del contratto, ovvero dopo 8 anni nel primo caso e dopo 5 nel secondo, il proprietario può dichiarare la sua volontà di non voler rinnovare il contratto senza dover dare alcuna giustificazione, alla prima scadenza, ovvero dopo 4 o 3 anni, il locatore può risolvere il contratto con almeno 6 mesi di anticipo e solo se presenti specifiche necessità giustificate e dimostrate.
Le motivazioni
Le motivazioni che spingono il locatore a disdire il contratto alla prima scadenza devono per legge rientrare nei seguenti casi:
il locatore decide di adibire l’immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale per sé o per il coniuge, genitori, i figli o parenti entro il secondo grado;Se il locatore non rispetta questi punti può incorrere in sanzioni e risarcimenti nei confronti del conduttore anche molto alti.
Onde evitare di incappare in situazioni poco piacevoli e magari difficili da risolvere, il mio consiglio è sempre quello di affidarsi all’agente immobiliare, sulla cui scrivania passano le più svariate casistiche in tema di contratti e per questo saprà consigliarti sulla via migliore da intraprendere.