15 OTTOBRE 2022
Contratto di affitto transitorio
Come, quando e perché stipularlo
Lo dice il nome: Il contratto di affitto transitorio è un contratto ‘temporaneo’, più breve dei classici contratti di locazione abitativa 4+4 o 3+2. Si tratta della formula di locazione più conveniente per il proprietario di un immobile quando il locatario ha esigenze temporanee, purché non siano turistiche.
Che cos’è il contratto di affitto transitorio e quanto dura
Il contratto di affitto transitorio è una formula di locazione ad uso abitativo regolamentata dall’art. 5 della Legge n. 431 del 1998. Il testo di legge stabilisce che il locatore, nonché il proprietario dell’immobile, può concedere per un periodo di tempo limitato il proprio immobile ad un locatario, a fronte del pagamento di un corrispettivo in denaro.
Il contratto di affitto transitorio può avere una durata minima di 30 giorni e una durata massima di 18 mesi. La stipula di un contratto di questo tipo conviene quando il locatario è una persona che necessita di un’abitazione per periodi di tempo limitati, principalmente per esigenze di studio o lavoro. Se ad esempio vuoi affittare il tuo appartamento a uno o più studenti universitari, molto probabilmente ricorrerai a questo tipo di contratto.
Come si registra? Disdetta e rinnovo
Il contratto di affitto transitorio deve essere redatto in forma scritta compilando l’apposito modello rilasciato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Come previsto dalla legge, infatti, la registrazione del contratto di affitto è obbligatoria quando la locazione ha una durata superiore a 30 giorni.
Il contratto di locazione ad uso abitativo di natura transitoria non è soggetto all’obbligo di disdetta. Ciò significa che, al termine della durata naturale del contratto, l’accordo di locazione cessa automaticamente. Se il locatario intende prolungare il contratto di affitto, deve comunicare la richiesta di rinnovo (documentando il perdurare dell’esigenza di locazione) al proprietario dell’immobile.
Tassazione e detrazione fiscale
Per quanto riguarda la tassazione dei contratti di affitto transitorio, è prevista la cedolare secca, ovvero il pagamento di un’unica imposta sostitutiva pari al 21% del canone annuo. In alcuni casi, il contratto di affitto transitorio tasse può prevedere un’imposta ancora più bassa, pari al 10% del canone. Ciò avviene quando il contratto di affitto transitorio cedolare secca viene stipulato nei Comuni che hanno limitate disponibilità abitative o nei Comuni maggiormente popolati.
Il contratto transitorio si può scaricare dalle tasse?
Come previsto dalla legge, un contratto di affitto si può detrarre quando l’inquilino si trova in un immobile nel quale ha la possibilità di spostare la propria residenza anagrafica. Per sua natura, però, il contratto di affitto transitorio non prevede questa possibilità. Di conseguenza, quando si stipula un contratto di questo tipo, non è possibile accedere a nessun tipo di detrazione fiscale.
Quanto costa registrare un contratto transitorio?
La registrazione di un contratto di affitto transitorio prevede il pagamento di un’unica imposta, dovuta con un minimo di 67 euro all’atto di registrazione e ogni anno al rinnovo del contratto.
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